Una delle difficoltà più frequenti che si incontrano nei percorsi di perdita e gestione del peso, riguarda le storie che ci raccontiamo riguardo noi stessi e il nostro rapporto con il cibo.
“Sono golos*”
“Non riesco a resistere”
“Non posso sprecare questo cibo”
“Ormai ho ceduto, tanto vale che continui “
“Non ho tempo per…pianificare i pasti/preparare lo snack da portare al lavoro/fare sport”
“E’ troppo difficile per me”
“Non è giusto che io non possa mangiare quello che voglio”
Sono solo alcuni esempi di narrazioni che ci passano per la testa, spesso senza nemmeno rendercene conto e che influenzano il nostro modo di mangiare. A volte provengono da lontano, li abbiamo appresi magari tanto tempo fa, dai nostri genitori o da persone vicine. Sono “storie vecchie”, forse una volta avevano un senso, ma oggi possono essere un ostacolo al nostro desiderio di mangiare bene, di prenderci cura di noi.
Ognuno di noi ha le sue preferite: mio papà, che è cresciuto nel dopoguerra, era fissato con il mangiare tutto quello che c’era nel piatto; per fortuna, avevo una mamma che mi incoraggiava invece ad ascoltare il mio stomaco e a mangiare “quello che mi sentivo”. Le sono grata per questo insegnamento, perchè mi ha sempre aiutato a mantenere un buon rapporto di fiducia verso il mio corpo e a mangiare “il giusto” per me.

Le tue storie quali sono? E’ importante che cominci ad ascoltarle: non lasciarle passare nella tua testa, ma fermati e ascolta DAVVERO ciò che ti stai dicendo, perchè quelle parole sono spesso alla base delle tue difficoltà.
Il primo passo per cambiare è diventarne consapevoli. Specie nelle situazioni che ti mettono in difficoltà, abituati a prenderti un momento, fai un bel respiro e ascolta ciò che ti dici; per esempio, se sei a mangiare fuori con gli amici, ti capita di pensare: “se tutti prendono il dolce, devo prenderlo anche io”?
Una volta che hai individuato il pensiero, chiediti: “è davvero così? Oppure posso fare qualcosa di diverso? Sono davvero obbligato a farlo o posso scegliere diversamente? IO cosa voglio davvero?”
Non ci sono risposte giuste o sbagliate: il senso dell’esercizio è mettere in discussione i pensieri che possono essere d’ostacolo al tuo percorso di cambiamento, facendoli emergere e poi decidendo se metterli in atto oppure no.
Sono solo pensieri: finché non li agisci non diventano una realtà. In ogni momento di consapevolezza, puoi scegliere quale realtà è più giusta per te.
Quali sono le tue storie preferite?
Fammelo sapere nei commenti!
Mara Pavanel

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